Tu sei dove sei e ciò che sei a causa di te stesso. Tutto ciò che sei oggi, o che sarai in futuro, dipende da te. La tua vita attuale è la somma totale delle tue scelte, decisioni e azioni fatte fino a questo punto. Puoi plasmare il tuo futuro modificando i tuoi comportamenti. Puoi fare scelte nuove e prendere decisioni che siano più coerenti con la persona che vuoi essere e con le cose che vuoi realizzare nella tua vita.
(Brian Tracy, da “Abitudini da un milione di dollari" )



7/16/2010

I MECCANISMI DI TRASFORMAZIONE LINGUISTICA

Come facciamo a sapere se l’argomento di cui stiamo parlando e in riferimento al quale diamo per scontato una serie di informazioni per noi del tutto ovvie, corrisponda in modo esatto alla rappresentazione della mappa del nostro interlocutore? Chi e che cosa ci garantisce, insomma, che stiamo parlando la stessa lingua? Che stiamo sintonizzati sulla stessa frequenza? Come si può evitare di parlarsi addosso senza essere costruttivi, solo perché, in fondo, non ci si è capiti?
Ebbene, la risposta risiede semplicemente nella domanda: PRECISARE LA COMUNICAZIONE.
Nel contesto di un discorso capita spesso di parlare di ciò che è importante per noi, dei nostri punti di vista, delle nostre esperienze e su tutto questo avere interessanti scontri con gli altri.
Ebbene, questo parlare di qualcosa, ci pone evidentemente, su un livello META,(dal greco META, con il significato di andare oltre, trascendere), rispetto al piano dei contenuti della conversazione.
Quando parliamo di queste cose noi METACOMUNICHIAMO sui valori, sui criteri e nelle credenze che ci stanno a cuore. Ecco che, per indagare sul mondo dei valori, criteri e credenze dell’interlocutore dobbiamo utilizzare strumenti META,(altrimenti non ci porremmo sul piano adeguato e il tentativo risulterebbe inefficace). Per farlo sfrutteremo inevitabilmente il linguaggio. Vi sono alcune considerazioni da tener presente, per poter utilizzare il linguaggio e al fine di risultare efficaci:
1. Ognuno di noi, quando parla, esprime la propria STRUTTURA SUPERFICIALE: ovvero quelle parti della personalità che emerge allo stato cosciente e che è razionalmente percepita, vissuta e accettata dalla persona. Il livello dell’inconscio emerge molto raramente, a livello linguistico.
2. Tra il livello inconscio, (inesprimibile a parole) e il livello cosciente della persona, (esprimibile a parole),il vario materiale che costituisce la nostra esperienza del mondo subisce diverse trasformazioni. È come venisse elaborato, distorto e selezionato dal cervello, che fa passare al livello cosciente solo una parte dell’esperienza stessa, per di più rielaborata.
3. Tale rielaborazione consta di tre tipi di trasformazione, che condizionano il nostro modo di parlare e sono individuabili attraverso di esso, e sono:
             GENERALIZZAZIONI, CANCELLAZIONI e DISTORSIONI.
Si dicono generalizzazioni tutte le credenze che, quando sono espresse a livello linguistico, generano frasi tipo: “Tutti gli uomini prima o poi tradiscono una donna”. Al di là del significato, che in questo momento non interessa, notiamo che la struttura di questa frase contiene un cosiddetto qualificatore universale: “TUTTI”. Ciò rende assoluta l’affermazione, anche se tutti riconosciamo che nulla può essere assoluto, ma questo non emerge a livello linguistico.
Si dicono cancellazioni tutte le emissioni generate dal filtro del nostro cervello, durante la rielaborazione del pensiero inconscio. Tale omissioni emergono a livello linguistico con espressioni indeterminate, vaghe: “Questa scelta è la migliore”, (rispetto a che cosa lo è?).
L’indeterminazione è il frutto di una sorta di CENSURA LINGUISTICA da parte del cervello, è interessante, però, scoprire le motivazioni di tale censura.
Il cervello non solo cancella, ma distorce il materiale entrato dal mondo esterno, facendo sì che anche il linguaggio ne subisca gli effetti.
È distorsione il dire per esempio a una persona depressa: “Dopo che avrai assaggiato questa torta, subito ti sentirai meglio”, questa è un’attribuzione arbitraria che chi parla rivolge a chi ascolta. Non è assolutamente vero che, a quella persona, faccia bene assaggiare quella torta se il motivo della sua depressione è la ciccia depositata attorno ai fianchi o una cocente delusione d’amore chiude lo stomaco. La distorsione in questo caso, sta nel presupposto che condiziona chi parla, l’opinione personale attribuita al caso di un altro individuo, ovvero la convinzione che ciò che è bene o convincente per noi lo sia anche per te.
Un altro esempio: “Comprare questa macchina ti permetterà di avere successo” Il meccanismo è quello tipico della CAUSA – EFFETTO, fase A ti permetterà di avere B, (A causa B).
Ma in che modo fare A permette B? può darsi che il nesso tra i due termini non sia assoluto, anzi è certo che non lo sia. Lo stabilire un rapporto tra A e B ed estenderlo al pensiero di un’altra persona è solo un effetto di una propria distorsione, del tutto soggettiva.
Di seguito diversi tipi di GENERALIZZAZIONI, CANCELLAZIONI e DISTORSIONI e le rispettive domande antidoto (D.A.) per portare alla luce i meccanismi di pensieri che li hanno originati.
GENERALIZZAZIONE
1. TUTTI, NESSUNO, SEMPRE, MAI, OGNI VOLTA
D.A. Proprio tutti?; Nessuno escluso?; Veramente sempre?; Non ti è mai capitato? (il contrario).
2. NON POSSO; NON ME LA SENTO.
D.A. Chi/che cosa te lo impedisce?
3. DEVO
D.A. Che cosa accadrebbe se non ….?
CANCELLAZIONI
1. NOMI / VERBI
D.A. Cosa intendi esattamente con … ? In che modo esattamente?
2. ASSENZA DI INDICE REFERENZIALE
D.A. Chi esattamente?
3. PARAGONO INCOMPLETI
D.A. Rispetto a chi/che cosa esattamente?
4. NOMINALIZZAZIONE
D.A. Che cosa vuol dire per te?; In che modo?; Con chi?; Chi è come?
DISTORSIONI
1. LETTURA DEL PENSIERO
D.A. Come fai a saperlo?
2. CAUSA – EFFETTO
D.A. Come fa A a causare B? / E’ mai capitato che A non causasse B?
3. EQUIVALENZA COMPLESSA
D.A. In che modo precisamente A significa B? / E’ mai capitato che A significasse qualcosa di diverso.


PER LE VIOLAZIONI LINGUISTICHE
GENERALIZZAZIONI
1. OPERATORE UNIVERSALE
“TUTTI i venditori sono ladri”
D.A. “Proprio tutti? Non ne salva nessuno?”
2. OPERATORE MODALE DI IMPOSSIBILITA’
“E’ IMPOSSIBILE che riesca a concludere la vendita”
D.A. “ Che cosa ti impedisce di …….?”
3. OPERATORE MODALE DI NECESSIVITA’
“Non devo MAI cedere” D.A. “Che cosa accadrebbe se cedessi?” oppure “Che cosa accadrebbe se non ….?” Qualora la frase fosse in forma positiva.
CANCELLAZIONI
NOMI E VERBI SPECIFICI, INDETERMINATI NEL SIGNIFICATO
1. “Il prodotto NON E’ CONVENIENTE per me”
D.A. “può specificare in che senso? Conveniente economicamente o per vantaggio/svantaggio dipendente da un specifico fattore?”
2. PARAGONI INCOMPLETI
“ Il prodotto che ho già è IL MIGLIORE”
D.A. “ Rispetto a che cosa?”
3. ASSENZA DI INDICE REFERENZIALE
 “SI SA che queste soluzioni vanno nel verso sbagliato”
D.A. “ Chi lo dice?”
DISTORSIONI
1. LETTURA DEL PENSIERO
“So quello che pensi”
D.A. “Come fai a saperlo?”; “Come fai a esserne così sicuro?”
2. CAUSA – EFFETTO
“Forse A ti porterà B”
D.A. “ In che modo A da B?”
3. EQUIVALENZA COMPLESSA ( o EGUAGLIANZA)
“La borsa è una bisca”
D.A. “In che modo la borsa corrisponde a una bisca?”

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