Le persone non sono sempre completamente consapevoli di quello che intendono dire, quando fanno delle affermazioni. La maggior parte di noi sa, (forse intuitivamente), che intenzionalmente o meno, in quasi in ogni frase che emettiamo viene omesso qualcosa.
Quando qualcuno ci parla , la scelta è di cercare di indovinare quello che manca oppure chiedere chiarimenti. Una domanda che si usa spesso per indagare sui significati nascosti è: “Perché?”- questa utile domanda spesso porta alla luce una quantità di informazioni su un’altra persona.
Ma “Perché”, può anche costituire una potenziale barriera ad un’indagine efficace.
Domanda tipo: “Perché sei in ritardo?” può essere intimidatoria e generare un comportamento difensivo.
La domanda “Perché” ha anche altri potenziali limiti. Un limite deriva dalla struttura della nostra lingua: una domanda “Perché” richiede una risposta che abbia la costruzione “Perché”, che avvolte non da molte nuove informazioni. Esempio: “ PERCHE’ l’hai fatto?” Risposta: “ PERCHE’ mi sembrava la cosa giusta da fare”.
Un approccio più efficace per indagare sui significati espressi o nascosti è fare domande tipo:
“C0SA?”; “RIGUARDO A COSA?”.
Un approccio più efficace per indagare sui significati espressi o nascosti è fare domande tipo:
“C0SA?”; “RIGUARDO A COSA?”.
Questo non vuol dire che “Perché” sia sempre una domanda inappropriata e neppure che “Cosa” ci fornirà sempre le informazioni specifiche che vogliamo. “Perché” si risolverà spesso in generalizzazioni, negazioni, razionalizzazioni o giustificazioni. Le domande “Cosa” tendono a produrre cose più specifiche.
Esempi:
1. “ Ho preso questa decisione, ed è definitiva.”
“ Perché?”
“Perché si”
INVECE
“ Ho preso questa decisione, ed è definitiva.”
“Cosa potrebbe farti cambiare idea?” OPPURE “In che condizioni potresti cambiare idea?”
2. “Non sono sicuro di averne bisogno al momento”
" Di cosa in particolare non sei sicuro?”.
3. “ Non posso farlo ora?”
“Cosa ti impedisce di farlo ora? Qual è la cosa peggiore che potrebbe capitare se lo facessi ora?”
4. “Richiami fra un mese”
“In che modo la situazione sarà diversa fra un mese?”
5. “Non posso permettermelo”
“In che circostanze pensi che potresti permettertelo?”
6. “Non ci credo”
“ A cosa in particolare non credi? Cosa potrebbe farti cambiare idea?”
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